

Il parcheggio sotterraneo
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Il parcheggio sotterraneo
Il buio
I miei passi rimbombano nell’oscurità del grande e freddo cubo di cemento. Una piccola lampada appuntata sul mio elmetto mi permette di vedere a pochi metri davanti a me, ma la struttura sembra così enorme che la luce non riesce a colpire nessun muro. Solo delle colonne in cemento strette ognuna da una barra giallo-fosforescente mi permettono di capire che mi sto davvero muovendo e non sono pazzo. I miei passi rimbombano. Tac, tac, tac, la quiete ritmica del rumore dei miei scarponi che scricchiolano sul cemento mentre avanzo verso l’oscurità è tremenda, e una piccola eco rimbomba ad ogni mio movimento, ad ogni sobbalzo della fondina. Le munizioni sbattono tra loro con dei clang ferrosi. Non mi ricordo nemmeno come ci sono finito qui dentro, a decine di metri sotto terra, e non


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