Il re dei gatti .3
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Il re dei gatti .3
La partenza
Il luogo dell'incontro era sempre il solito pilastro. La partenza non poteva aspettare. “Sakamoto mi ha informato della vostra decisione” disse la gattina agli altri due "Sono d’accordo”. I tre sapevano che viaggiare significa abbandonare il proprio territorio alla mercè altrui. “I vigliacchi temono il mondo” disse Fenrir “Per difendere quel poco che hanno, costruiscono reti e cancelli, innalzano palizzate e torrioni, erigendo con le loro stesse mani una prigione inespugnabile, e vi si chiudono dentro. Così sia. Il viaggio è per preparare la guerra, non la pace. La pace ne sarà il risultato.”
I vecchi saggi sono 5, mentre loro sono tre. Le regole sono molto chiare a tutti i gatti, e non possono essere mai infrante: ogni gatto può affinare un'unica arte. Deve essere compiuta una scelta. I gatti neri tramandano di generazione in generazione poche e semplici parole per aiutare a prendere decisioni irrevocabili, vecchie poesie che tutti loro si ripetono mentre riflettono e meditano. Sakamoto e Fenrir sono seduti in silenzio, con le code immobili e le orecchie tese. Devono cercare dentro loro stessi la loro propria via. “La crescita è un divenire, che comporta un cambiamento. Il cambiamento comporta diventare qualcosa di diverso rispetto a quello che si è. Diventare qualcosa di diverso comporta una perdita.” questo è il mantra che entrambi si ripetono. Ognuno di loro dovrà scegliere ed una volta fatto non potrà mai più tornare indietro. Per alcuni scegliere il proprio cammino è più difficile che percorrerlo. Alcuni si fermano davanti a un ad un bivio e si siedono, alla ricerca di un segnale che indichi loro la via. Questi però non sanno che aspettano invano. Il segno arriva ad ognuno di noi prima del bivio, molto prima, ed è lì che deve essere colto e ascoltato.
I tre, riuniti in cima al pilastro, trascorrono un periodo in silenzio, in riflessione. La decisione va presa prima dell’alba, la loro vita prenderà una nuova direzione non come un sentiero, ma come un balzo, e a mezz’aria un gatto non si può pentire della propria scelta, deve essergli fedele, e quindi essere fedele a sé stesso, perché un gatto fa solo quello che è giusto per lui. La luna piena è ormai quasi scomparsa nell'orizzonte ad ovest, perennemente inseguita dai raggi del sole che sorge ad Est. Appena la lieve luce del mattino colpisce il pilastro, i tre aprono gli occhi, ognuno ha preso la sua decisione. Non ci sono cerimonie, non ci sono parole. Ognuno si alza in piedi, guarda la terra alla base del pilastro e con un balzo la raggiunge per poi dileguarsi a passi felpati nel freddo mattino. Un viaggio li aspetta.