Sotto il letto
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Sotto il letto
Strana è la follia di colui che è sempre solo, le cui macabre gesta si perdono dalla memoria del mondo nel momento stesso in cui sono state compiute. Ogni peccato gli è perdonato dalla sua stessa insonnia, e più la malattia lo rende libero, più la libertà consuma la sua mente e fa marcire il suo corpo. Putrido e moribondo, più simile ad una bestia morta che torna in vita piuttosto che ad una vita che si sta spegnendo, si muove accolto dall'oscurità trascinando ciò che rimane dei suoi piedi lungo i viottoli dimenticati delle vecchie campagne ormai abbandonate da tutti fuorché di qualche sventurato uccello. Nel suo vagare iroso e senza meta può capitare che imbocchi una via poco conosciuta che porta alle case povere degli operai. Questi, quando la notte sentono le catene che tengono unite le sue parti cozzare, e le corde che gli impediscono di muoversi liberamente sibilare, serrano le porte coi catenacci chiudendo fuori dalla propria dimora l'oscurità e i suoi segreti. Perché colui che è folle adora esprimersi tramite bestiali atti di violenza ai quali si dedica con foga e maniacale precisione. Cercando il riposo che potrebbe finalmente fornirgli la pace, si acquatta sotto i letti delle camere che trova vuote, con la finestra aperta, e attende con vorace pazienza che la sua vittima si corichi nel letto. Ed ecco che quando il sognatore è più indifeso, la frenesia malsana delle sue azioni prende forma tramutandosi in atto criminoso. Sfrigolio di catene e grida agonizzanti sono l'oscura sveglia degli operai nelle case vicine, che stringono moglie e figli come se le grida provenissero dalle loro gole. Una volta soddisfatto il desiderio di sangue del folle ostracizzato, riprende a camminare verso una nuova campagna dimenticata, a commettere inaspettate atrocità.