Federica Nardon: un libro tira l'altro
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Federica Nardon: un libro tira l'altro
Si condivide di seguito l'intervista alla scrittrice Federica Nardon a cura di Paolo Paolacci.
Federica Nardon ha già pubblicato presso Linea edizioni quattro romanzi, di cui l'ultimo è "Volevo solo andare a casa", una moderna rivisitazione del romanzo "Amore e Psiche" di Apuleio, con protagonista una giovane sociologa ipocondriaca, che deve decidere se sottoporsi o meno a un piccolo intervento. I solleciti e ripetuti tentativi di persuasione del suo angiologo, nonché l'operazione in se stessa, il percorso che la precede e la segue, creeranno l'occasione per riportare alla luce le ferite di un amore finito ma difficile da lasciare andare, e le permetteranno di intraprendere finalmente la via della guarigione. Si tratta di "una storia nella storia in cui i sentimenti hanno bisogno di parlare, maturare e diventare consapevoli."
Alla domanda su quale sia il macro-tema delle sue diverse narrazioni, l'autrice risponde così:
Ritengo che il collante sia l'amore nelle sue varie forme e nel suo evolvere. Mi piace considerarlo come un amore unico, come due innamorati che s'incontrano, si conoscono, si divertono, sofforno, lasciano che la vita entri nella coppia affrontandola, si modificano, magari si lasciano e si riprendono per poi abbandonare quella fase pericolosa dell'innamoramento e accogliere l'amore... quello più difficile perché consapevole. In questo i miti greci emergono costantemente quasi ci fosse l'esigenza di far parlare ancora quelle divinità che erano affascinate dal nostro essere così fragilmente mortali. Direi che "Volevo solo essere a casa" rende proprio esplicito con la sua copertina questa voglia di far passare il messaggio che tutte quelle storie non sono poi così lontane dalle nostre vite, ma anzi! Abbiamo voluto chiamarle favole o magari trattarle come tali ma, in realtà, hanno lo stesso sapore delle nostre storie.
Per leggere l'intervista completa clicca qui.
Buona lettura!