Comunicare ed edificare - Contro le verità errate
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Comunicare ed edificare - Contro le verità errate
La disinformazione nell’era digitale ha effetti devastanti sulla democrazia, i diritti umani e la società.
Un’informazione incorretta può influenzare il modo in cui i cittadini votano. La disinformazione spesso prende di mira specifici individui con l’intento di distruggerne la reputazione. Altre volte si focalizza su alcuni gruppi in particolare, specie i rifugiati, i migranti o ancora minoranze etniche e incita intenzionalmente o involontariamente a violenza, discriminazione o ostilità nei loro confronti. Informazioni false sulla salute e la prevenzione di malattie causano seri rischi a persone e comunità intere. Risposte non appropriate, avventate o troppo restrittive a casi di disinformazione possono mettere a repentaglio la libertà di espressione e la libertà dei media.
Questi semplici esempi ci indicano come il disordine informativo possa ledere libertà fondamentali e diritti umani, nei casi enumerati il diritto a elezioni libere ed eque; alla riservatezza della vita privata e alla reputazione; alla non discriminazione; alla salute; alla libertà di espressione.
Dal 1949, il Consiglio d’Europa difende democrazia e diritti umani sul nostro continente. L’era digitale ci pone di fronte a nuove sfide: essere in grado di affrontarle richiede di formulare risposte e approcci innovativi. Il diffondersi della disinformazione, dalle fake news, alle guerre di propaganda, alle campagne che mirano a diffondere populismo e nazionalismi, al proliferare di discorsi d’odio e di contenuti violenti ha accompagnato lo sviluppo della società on-line in modo dirompente.
Il Consiglio d’Europa monitora questi cambiamenti. Consiglia Stati Membri e società civile su come assicurare la protezione dei diritti umani offline e online, affrontare il disordine informativo, rafforzare la governance dell’Internet e sviluppare resilienza e alfabetizzazione informativa, potenziare un giorna- lismo di qualità e l’accesso all’informazione ufficiale.
Il saggio di Claudio Mattia Serafin rappresenta per il lettore un prezioso contributo ad una comprensione più compiuta del fenomeno della disinformazione e dell’importanza di contrastare lo stesso, particolarmente in questo periodo in cui nazionalismi risorgenti, movimenti populisti, le incitazioni all’estremismo, la pandemia da Covid-19 e il conflitto in Ucraina hanno intensificato le sfide alla governance del settore della comunicazione e dell’informazione e messo a dura prova la ragion critica di noi tutte e tutti.
Luisella Pavan-Woolfe
Direttrice dell’Ufficio di Venezia del Consiglio d’Europa