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Le fake news tra corretta comunicazione e libertà d’espressione

Le fake news tra corretta comunicazione e libertà d’espressione

Publié le 2 mai 2023 Mis à jour le 2 mai 2023 Culture
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Le fake news tra corretta comunicazione e libertà d’espressione

Le notizie false, fake news o bufale ci sono sempre state, ma certo non sono mai circolate alla velocità di oggi. Se l’informazione diventa evidente disinformazione i mezzi di comunicazione di massa, con la loro attuale capacità di diffusione impressa dallo sviluppo crescente della tecnologia, possono essere utilizzati per fini differenti con il rischio che notizie appositamente distorte vengano strumentalizzate per influenzare l’opinione pubblica, come sembra sia successo, a titolo esemplificativo, con il caso Cambridge Analytica, i cui avvenimenti sono ancora in corso di accertamento da parte della magistratura estera.
A parte i casi/scandali giornalistici, che è necessario siano verificati dall’autorità giudiziaria, l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha, a questo proposito, osservato con preoccupazione il numero di campagne mediatiche online miranti a fuorviare settori dell’opinione pubblica, attraverso informazioni intenzionalmente false. La successiva epidemia di Covid-19 ha inoltre rivelato come sia possibile che una informazione confliggente, seppure proveniente da mezzi di comunicazione “convenzionali” possa generare panico e confusione, inducendo stati di ansia collettiva, nel pubblico e quindi nella popolazione tutta, con un effetto propagazione davvero pericoloso e rilevante. Si è inoltre sollevato il problema, vero nodo gordiano del tema fake news, della possibilità e opportunità di giudicare quelle che sono in realtà “opinioni”, o fatti in via di sperimentazione/verifica, o ancora punti di vista, ciò che ovviamente pone il problema base di dover distinguere fra fatti incontrovertibilmente accertati (e perciò veicolati come veritieri o falsi sui media, dunque verificabili e censurabili nel caso sia necessario) e opinioni, sotto forma di tesi, espressioni della personalità e consapevolezza individuale. Occorre quindi bilanciare la necessità di non contaminare internet con notizie inesatte e infondate con la libertà di esprimere opinioni legittime, appunto discutibili, essendo sufficiente che le si possa intendere chiaramente come “punti di vista” senza presentarle come fatti conclamati, quando ciò che si dichiara non sia accertato oltre ogni dubbio.

La scienza stessa d’altronde è sempre progredita grazie a qualcuno che ha “osato” mettere in discussione quelli che – fino alla sua entrata in scena – apparivano come dei dogmi, dei totem difficilmente contestabili; eppure con argomentazioni e prove anche le credenze, scientifiche e non, sono nel tempo cadute, quando ci si è resi conto della loro erroneità.

Ciò non sarebbe accaduto se non si fosse lasciata la possibilità di esprimere punti di vista diversi a tutti, ciascuno supportandoli con argomentazioni valide, ciò che appunto scava il solco fra fake news, da combattere, e opinioni, espressione di punti di vista o analisi su fatti in corso di svolgimento, studio o accertamento, quest’ultime diremmo meritevoli di protezione assoluta. Dire che un asteroide ha colpito la terra e vi sarà a breve una estinzione di massa, è una fake news, in quanto è accertabile se sia vero o meno il fatto; dire che vi è la possibilità scientifica che tale evento accada, è una opinione, discutibile se vogliamo, ma non falsa in sé.
Anche in un contesto interdisciplinare peraltro occorre lasciare che siano le argomentazioni a condurre e dirimere le discussioni o le controversie, non essendo possibile né auspicabile stabilire una “primazia” di una disciplina sull’altra, assurgendo una scienza, o una sezione di essa, a rango di verità assoluta, escludendo a priori ogni altra opinione o critica bollandola come “falsa”.
Il terreno d’azione è delicato e molto critico, che pone al legislatore, a qualsiasi livello, un problema non da poco, ovvero decidere come entrare in un campo minato quale è quello descritto, facendolo allo stesso tempo in punta di piedi ma con determinazione, trovando un difficile bilanciamento fra interessi contrapposti eppure afferenti la stessa sfera d’interesse: il diritto di esprimere il proprio pensiero e di conoscere quello altrui.

La situazione è comunque all’ordine del giorno a tutti i livelli e certamente sono attese novità in merito nei mesi a venire, con la speranza che si trovino le forme e i mezzi per bilanciare gli interessi in gioco, soprattutto quelli legittimi dei cittadini.

 

 



 

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