Cap III

Il dolore di scrivere.
Stavo pensando di postare il terzo capitolo, sono in vantaggio su di voi di una quarantina di pagine, ma credo sia necessario prima che vi dica un paio di cose su questa strana operazione che sto facendo su questa piattaforma. Intanto vi prego di essere indulgenti con le mie parole perché sto scrivendo quasi ‘in diretta’ e non ho modo di fare una gran revisione di quello che posto e soprattutto di fare quella generale che si fa solo a lavoro ultimato. A volte un semplice dettaglio di pagina 250 costringe a rivedere un colore di capelli, un gusto alimentare, un tratto della personalità espresso a pagina 7. 
Ho però bisogno di qualcosa che potete darmi solo voi che leggete, una sorta di balsamo per il dolore di scrivere. Se siete qui, con tutta probabilità amate come me scrivere oltre che leggere e sapete bene a cosa mi riferisco. Scrivere è doloroso, faticoso, stressante, sanguinante in alcuni casi. E assolutamente meraviglioso. Proprio come un parto insomma. Mi aiuterebbe molto allora che quelli che mi stanno leggendo, sempre e solo se sentono che le mie parole hanno per loro attrattiva, me lo dicessero. Beninteso non mi interessano complimenti, gentili compiacimenti, lodi di nessun genere, se pure li meritassi (cosa di cui non sono affatto sicuro) e nemmeno critiche costruttive o consigli perché provvederò io stesso a rivoltarlo più volte quando sarà finito e comincerà il necessario quanto noioso lavoro di revisione. Io vorrei solo sapere se vi sta piacendo quello che scrivo e se volete leggere il resto della storia. That’s all.