

Einstein e la Politica
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Einstein e la Politica
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In uno dei suoi scritti Einstein osservΓ² che la politica Γ¨ piΓΉ difficile che la fisica. Per uno scienziato certamente la politica Γ¨ difficile: per uno cioΓ¨ che Γ¨ abituato a cercare quali cause producano certi effetti e si avvede che, in politica, le cause a monte, anzi le concause, sono praticamente infinite (comprese quelle che convergono a fare di ciascun uomo lβessere singolare, anzi unico, chβegli Γ¨).
Tante e tali sono le componenti dβogni avvenimento che nessuna matematica saprebbe quantizzarle e trovarne la risultante: di modo che tutto quel che accade sembra poi frutto del caso o dellβassurdo. Uno scienziato, invece, quando Γ¨ inteso al suo lavoro, studia un fenomeno, si sforza di isolarlo dagli altri che con esso interferiscono, vi introduce, se puΓ², la misura e la matematica e se va bene perviene a trovare o proporre una relazione tra una costellazione di concause a monte e un effetto.
La politica se guardata con gli occhi di uno scienziato difficilissima; ma per molte altre. persone essa Γ¨ invece facilissima. Non cβΓ¨ niente da studiarci su, bastando domandarsi, come molti fanno: con chi debbo mettermi? Con chi Γ¨ piΓΉ forte, col vincitore di oggi (qualitΓ solare)? Oppure con chi sarΓ , a fiuto, il vincitore di domani (accorgimento lunare)? E non gli importa affatto di capire le leggi della politica: che forse ci sono, ma non riguardano lui. Il suo scopo non Γ¨ il sapere. Γ¨ il potere, a cui tutti i politici tendono: magari una frazioncella minuta di potere: poniamo, al principio, un impieguccio al sindacato o un seggio di consigliere comunale.
Forse tra i molti che alla politica pensano ce nβΓ¨ ancora qualcuno che si domanda quel che sia meglio per il Paese: e coltiva magari una di quelle idee che andavano bene, in tempi passati: magari la libertΓ o la giustizia o unβeconomia tranquilla o simili cose passate di moda. Ma il numero di questi stravaganti Γ¨ in diminuzione.
Comunque, la politica Γ¨ praticata in Italia da molti, a tempo pieno o parziale. E molti ce ne vogliono se ci sono non soltanto un governo, una Camera, un Senato: ma Consigli regionali e provinciali e comunali, i sindacati, i partiti. Questi molti la politica la fanno, reggono o puntellano il Paese; capita peraltro che diano mano qua e lΓ a demolizioni. Fare e disfare Γ¨ tutto un lavorare. PiΓΉ o meno, da un certo punto in poi, qualcosa si guadagna, e non solo di soddisfatte ambizioni, ma di quattrini, il che non guasta.
La maggior parte degli italiani, peraltro, non fa politica, se non nel giorno delle elezioni, quando si mette una scheda in una cassetta di legno, detta urna. Per il rimanente la subisce, la politica. avendo ciascuno il suo lavoro, suoi problemi familiari. Noi riteniamo che questa parte degli italiani, abbia o no modo e voglia di fare il raffronto con quel poβ di fisica che avrΓ potuto studiare, se avrΓ tentato di capire qualcosa della lunga crisi politica, appena conclusa mentre scriviamo, potrΓ concordare una volta tanto con Einstein: la politica Γ¨ piΓΉ difficile che la fisica.
DIDIMO
alias di Rinaldo De Benedetti (1903-1996),
padre riconosciuto della divulgazione scientifica italiana del XX secolo.
LA STAMPA, 1986

