MADEMOISELLE #7
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MADEMOISELLE #7
-Tutti?
- Sotterrateli tutti !
- Anche i bambini ?
- Anche i bambini.
L'aiutante di campo è chino su una scrivania di
legno delle isole. Egli porta la spada al fianco e
la coppa appena legata al collo. Non si è dato
neanche la pena di toglierlo, tante le attività che
si incatenano dal momento in cui aveva preso
servizio. Egli suda e di asciuga con un fazzoletto
bianco ricamato.
Ogni volta che egli parla, dei granelli di sabbia
sfrecciano lungo le pieghe dei suoi vestiti e si
espandono sul pavimento, poi fuggono tra le assi.
Le scosse di sballottamento del carro son sorde
agli sciocchi del vento.
La tormenta, fuori, è al culmine. La resistenza al
vento rinforza il cigolio continuo delle ruote
delle catapulte che raschiano il terreno. A questo
piano, quello più vicino al suolo, tutto ciò che
non è massiccio, tende a vibrare. Si potrebbe
credere che ad ogni istante le tonnellate di legno,
che costituiscono l'armatura e la gestione interna
della macchina monumentale, crollino come un
castello di carte nella polvere del deserto. Dei
lamenti metallici nascono e muoiono
incessantemente in tutti i luoghi dello spazio. La
trappola che dà sul dispositivo che serve per
aprire delle brecce nelle mura delle fortificazioni,
si è appena aperta, urlando sotto il soffio del
vento, inghiottendo il caporale che ha ricevuto i
suoi ordini e che è ritornato al lavoro.
Artiste : Alena Klementeva
Egli non lo guarda neanche richiudere la
trappola. Egli pensa a sua figlia, alla sua casa e a
sua moglie. E alla sua puttana di Generalissimo.
Egli conta sulle sue dita, scarabocchia uno
schema già percorso da qualche cancellata sul
suo quaderno della scuola militare. Avvicina a sé
la mappa della città portuale, consulta la carta
costiera, sospira. Le sue dita agitano le fila di un
abaco portatile, montato in un cerchio di acciaio
su un cavalletto di marmo. Ogni palla a forma di
cranio tintinna con un suono cupo e secco,
conteggiando la vita come la morte, lo spazio che
si può ottenere, il numero dei passi, il peso delle
palle, lo spessore dei tratti, la freschezza delle
razioni. D'ebano per i neri, d'Avorio per i
bianchi.
Tirando fuori la squadra graduata ed il compasso
metallico, dalla piccola borsa di cuoio in cui li
aveva riposti il mattino stesso, egli ripensa al
capitano dei mercenari che era presente con i
suoi artiglieri.
- Ha ragione, inutile mettere in pericolo il nostro
fianco destro per aggirare il molo. Prendere la
Torre troppo presto non sarebbe prudente.
- Al Nord c'è la città lacustre del Marin-sourcier.
L'impero è capace di avere già piazzato le sue
pedine per una replica marittima. Il fuoco deve
essere concentrato sulla breccia nel muro della
Porta Est, e le truppe saranno pronte a
mantenerla. Grazie alla precisione dei suoi
artiglieri noi cominceremo con l'affondare tutto
ciò che può galleggiare nella rada e tutto ciò che
è ormeggiata nel porto.
Accavalla le gambe, raddrizza la sua. postura e
sprofonda nello schienale.
- Il capitano si è ben guardato dal dirmi cosa lo
ha spinto a lasciare un accasermamento sicuro
presso il Pèlerin - Noir per questa missione
irragionevole. Io mi domando cosa lo ha fatto
rinunciare alla Religione. Il denaro?
- Le cifre, addensandosi in strategie di
combattimento, cambiano improvvisamente, in
una cascata di pensieri corrotti e confusi, in sogni
filosofici su cosa possa fare sì che un uomo
dedicato al servizio del bene possa rinnegare
irrevocabilmente i suoi ideali per condurre la
peggiore impresa che si possa concepire in tempi
di guerra: il mercenarismo.
Passi irregolari provenienti dalle scale che
conducono al piano si avvicinano. La porta si
apre. Lei entra. Vacilla, si porta su un lato,
calpestando improvvisamente e freneticamente il
pavimento per non perdere l'equilibrio. Si ferma
davanti allo specchio. I suoi tacchi alti in denti di
drago - tartaruga percuotono rumorosamente il
pavimento, al ritmo del suo ancheggiamento
disinvolto. Egli sa che lei è alle sue spalle, un po'
come quando all‟improvviso ci si accorge di un
brutto insetto che sta correndo lungo un nostro
arto. Ma egli resta immobile sprofondato nella
sua poltrona e concentrato sulla sua opera.
Sposta una ciocca dalla fronte, meccanicamente,
preoccupandosi di eliminare la goccia di sudore
freddo che la imperlava. Lei tiene una bottiglia
nella mano destra, dalla quale ha già bevuto
attaccandosi al collo della stessa tre volte, da
quando è entrata nella stanza.
Nell‟altra mano, sporge una parte del manico e la
lama di uno stiletto di cristallo. Poggiando un
gluteo sul piano che serviva da scrivania, pone la
punta dello stiletto nella direzione esatta del
piano di attacco scelto e che è appena stato
calcolato, al prezzo di molteplici sforzi dal suo
Secondo. Liberata la mano dall'oggetto, il suo
braccio avvolge delicatamente le tempie del
militare. Ha già fatto i calcoli a mente. Egli
sente il suo petto sfiorargli la guancia e i suoi
lunghi capelli biondi solleticargli le spalle. Egli
resta di ghiaccio. Entrambi contemplano la
mappa della città, come fosse un paesaggio
romantico.
- Allora questo piano di attacco, mio Generale ?
- Ho mantenuto un solo punto di attacco, dove
concentrare l'essenziale delle nostre forze.
- Andrò nella sala. Il mio tavolo è limitato. Corro
il rischio di essere schiacciata, come una frittella
contro la torre, dalle burrasche. Avete verificato
le condizioni del tempo e la marea ?
- Il mare sarà in alta marea, la palude
impraticabile, il tempo sarà sereno.
Ella si raddrizza, si aggiusta la gonna, in modo
che "cada" nel modo giusto, e dà uno sguardo
allo specchio.
- Cenerete con noi questa sera. Vi voglio riposato
e disponibile!
- Questo scontro di guerra deve essere un gioco
di magia!
- Siate professionale. Non bruceremo che un
terzo delle abitazioni. Alcuni schiavi saranno
liberati, Tutti gli uomini validi saranno inviati
alle miniere d'argento, vicino allo sbarramento
del Passo di Immungarath.
- Lei gioca, con la punta dell'unghia smaltata,
con un cranio nero dell'abaco, spingendolo
contro un cranio bianco.
- A questo proposito, vostra moglie ed i bambini
non lasceranno le miniere che alla fine della
vostra missione. Cioè quando avrete raddoppiato
il numero delle guarnigioni.
- Io mi incarico del finanziamento.
A voi il compito di arruolare e di formare la mia
armata. Voglio che faccia crepare di incertezza i
Signori dei Neuf pics e che mi sia fedele.
Dopo sarete libero. Ma ammetto che mi auguro
che voi restiate vicino a me.
Prendete il vostro posto! Insieme nessuno ci
fermerà.
Il ruolo di generale di armata vi annoierà molto
presto. Rifletteteci!
Ella ha posato ciò che resta della bottiglia sul
tavolo e lo guarda fisso, le mani sui fianchi.
Voi siete l‟esperto: non chiedo altro che imparare
da voi.
Passa la mano fra i suoi capelli e riprende
allontanandosi:
Ko - Loss, il Maestro - mago dei maghi da
battaglia, sarà là, come del resto Fleurette, il
capo degli orchi. Ho invitato il Capitano della
compagnia d'Albrecht. Alberico? Mi sembra sia
il suo nome.
Il titolo di mago stregone è conferito ai maghi
che hanno acquisito la scienza stregoneria di
comandare ai flagelli del cielo. Questo Ko-Loss
aveva già reso qualche servizio utile alla
spedizione e Mademoiselle aveva notato qualche
rivalità tra i due. La prospettiva di una cena con i
principali luogotenente della Signora non lo
allettava per niente.
- Bene Mademoiselle, volete una copia dei
documenti?
Inutile è tutto qua, disse indicando con l'indice la
sua tempia, aprendo la porta che conduce al
piano.
Tuttavia, fate sparire tutto questo. Quello non
deve uscire. Vi ho già incantato tre astucci di
pergamena. Essi sono nel mobile secrétaire della
sala da pranzo. Soltanto voi ed io siamo in grado
di aprirlo, senza che esploda in faccia al piccolo
cattivo curioso che lo guarderà troppo da vicino.
Aggiungete le istruzioni per azionare la Mano
cabalistica. Questa catapulta magica è una delle
nostre armi segrete. Io non vorrei che il Pèlerin -
Noir capisca troppo in fretta che voi ed io
facciamo un eccellente lavoro in questa contrada.
E io non ho l'intenzione di confidare i segreti di
quest'arma, almeno nell'immediato, al nostro
maestro-mago
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per sviluppare la mia scrittura. Una mappa dell'universo che ho creato per il gioco di ruolo Dungeons & Dragons è disponibile nei primi capitoli. Possiamo parlare dello sfondo di questo mondo che ho disegnato per l'ambientazione di questa storia.
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