Il pianto delle streghe
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Il pianto delle streghe
Anche le streghe provano sentimenti, soprattutto le più giovani, che cercano di legarsi ai mortali nel tentativo di fuggire dalla propria vera natura, negando ciò che in realtà sono. Si rifugiano in una normalità forzata che le rende schiave del silenzio, obbligate a tacere le voci che gli ricordano il loro futuro e soffocare le loro indoli demoniache. La paura che provano per il loro destino è così forte che spesso la scelta di colui che dovrà proteggerle ricade sulla persona sbagliata, e i danni provocati diventano inimmaginabili. I turbamenti della psiche diventano malattie furiose che consumano senza sosta le loro menti e né il sonno né la veglia portano pace. È in questo momento che le menti consumate dalla malattia imparano ad ascoltare una nuova voce, altrimenti incomprensibile. Questa le spinge a dipingere strani simboli il cui significato si è perso nel tempo, intonando bizzarre canzoni e danze febbrili: riti propiziatori per evocare l'unico demone in grado di riportare le loro menti insane ad uno stato di quiete. È un pianto che producono per diventare ciò che hanno sempre negato: streghe. Ed è così che chi è evocato compare, nelle notti senza luna, a donare ciò che è stato perso. È il demone più paziente di tutti perché conosce molto bene la sua forza, dall'intelletto superiore e dotato di fattezze feline. Colui che è protetto dal nulla non teme ciò che esiste. Lui ascolta il dolore amaro di coloro che hanno invocato il suo nome nella notte, alzando le mani aperte al cielo e col la testa dolorante per il pianto. È costretto a dire di sì, non può negare il suo aiuto. Ascoltando e guardando per lunghi giorni e interminabili notti lui ruba il dolore altrui per donarlo al nulla, concedendo il riposo alle menti senza pace. Le giovani streghe, una volta recuperato il senno, gli porgono le mani con occhi colmi di speranza, ma lui le rigiuta in quanto è costretto all'ignoranza dei sentimenti mortali. Non comprende il significato delle parole e preghiere che le streghe gli porgono per farlo restare, e torna al nulla.