LA LEGALITÀ ECONOMICA
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LA LEGALITÀ ECONOMICA
Nell’ambito di tutte le trattazioni che riguardano la materia “Legalità” risulta di fondamentale importanza ricordare il concetto di Legalità economica. Potrebbe apparire paradossale che non esiste una definizione compiuta di tale termine, neanche nei dizionari italiani di economia. Eppure, parte dal principio secondo il quale ogni cittadino italiano è titolare di diritti e doveri sul piano economico. Va precisato che la trattazione della questione viene ristretta solo nel nostro ambito nazionale in quanto trova la sua realizzazione formale, ovvero i presupposti tecnico-giuridici per procedere all’attuazione dei principi ivi previsti, nell’osservanza delle norme della nostra Costituzione, poste a tutela del corretto funzionamento dell’economia nazionale e attraverso la partecipazione attiva alla vita economica del paese, da parte dei cittadini e delle imprese, sia private che a partecipazione pubblica. Finalità
inclusive, queste, volute fortemente dai nostri Padri costituenti, come ribadito più volte da insigni studiosi del Diritto Costituzionale, tra cui Vezio Crisafulli, Livio Paladine e Paolo Barile.
I sopra richiamati riferimenti normativi possono essere individuati nei disposti combinati degli art. 2 (laddove si afferma che la Repubblica “richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”, così intendendo anche doveri diversi da quelli espressamente citati dalla Carta costituzionale, comunque tutti costituenti doveri di solidarietà), art. 3 e art. 4 (ove vengono indicati i caratteri di solidarietà e il dovere è rappresentato come il “concorso” di ogni cittadino, “secondo le proprie possibilità” al “progresso materiale o spirituale della società”), art. 23 e art. 53 (che congiuntamente prevedono la riserva di legge in materia fiscale e l’obbligatorietà per tutti a concorrere alla spesa pubblica), art. 32 (garantire la salute pubblica), art. 41 (l’attività economica privata non deve essere in contrasto con l’utilità sociale, non deve arrecare danno alla sicurezza).
Ne consegue che l’applicazione del principio di Legalità economica preveda il completo coinvolgimento dei cittadini, sia in termini di impegno attivo, nell’osservare le Leggi emanate in campo economico, che di resistenza passiva, ossia resistenza alle pressioni dirette a far compiere scelte, di natura economica, in senso contrario allo spirito delle norme costituzionali:
• nell’attuare i principi costituzionali della solidarietà, in particolare attraverso il concorso alle spese pubbliche e l’attuazione dell’equa contribuzione; nel contempo nel corretto utilizzo delle risorse pubbliche per assicurare un’uniforme tutela dei diritti inviolabili della persona, in primis quello della salute;
• nell’impedire attivamente l’espansione e l’implementazione del mercato economico illegale, anche di quello online, considerate forme sleali di concorrenza imprenditoriali, che possono mettere in pericolo l’esistenza stessa delle imprese che operano regolarmente;
• nella lotta ai fenomeni di criminalità economica, intesi quali evasione e frode fiscale, riciclaggio, corruzione;
• nel prevenire e contrastare l’infiltrazione della criminalità organizzata nell’alveo dell’economia legale, considerata fattore di distorsione del corretto funzionamento di quest’ultima.
Riuscire a porre in essere le suddette finalità significa, pertanto, assicurare la crescita, lo sviluppo e la sicurezza economico-finanziaria di uno Stato, garantire la cittadinanza e l’uguaglianza dei diritti, nonché assicurare il funzionamento dell’ordinamento democratico interno. Nell’applicazione concreta del principio di Legalità economica, ossia da un punto di vista economico-comportamentale, educare alla legalità economica significa far acquisire maggiore e corretta conoscenza e consapevolezza ai cittadini nel loro agire economico e quindi capacità di effettuare le scelte più funzionali alle diverse esigenze della collettività.
Proprio per raggiungere queste finalità è necessario sempre più contribuire, da parte degli organismi preposti, in primis la scuola, a migliorare le conoscenze delle dinamiche economiche tra le nuove generazioni, affinché i giovani divengano cittadini attivi e responsabili in ambito economico-finanziario, soprattutto al fine di prevenire condotte illegali o lesive dei beni giuridici altrui, economici e non. Atteggiamenti positivi che consentirebbero, pertanto, di realizzare in concreto le previsioni della Costituzione, in precedenza indicate.